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San Benedetto, A scuola contro la violenza sulle donne: i Docenti dell’ISC Nord ci mettono la faccia

Educare le nuove generazioni al rispetto reciproco sia in termini di azioni che di linguaggio è diventato un imperativo morale per l’istituzione scolastica.

Sayonara Tortoreto

Siamo in una vera e propria emergenza sociale, quella degli episodi di violenza contro le donne e non possiamo non intervenire, anche con gesti concreti oltre che con contributi pedagogici ed educativi ché hanno lo scopo principale quello di sviluppare e formare di cittadine e cittadini, capaci di rispetto reciproco. In questo contesto, si inserisce la campagna di sensibilizzazione ORANGE NOVEMBER campagna contro la violenza sulle donne, in cui gli insegnanti dell’ISC NORD di San Benedetto ci mettono la faccia e che invita i docenti a farsi portavoce di un messaggio di rispetto, uguaglianza e responsabilità.

La violenza sulle donne è un problema sociale che richiede un’attenzione particolare e un’azione concreta, soprattutto in contesti educativi. Le scuole, come luoghi di formazione e crescita, hanno un ruolo cruciale nella sensibilizzazione e nella prevenzione di questo fenomeno. Gli insegnanti non sono solo trasmettitori di conoscenze, ma anche modelli di comportamento e figure di riferimento per gli studenti. Con questa campagna gli insegnanti ed il personale ATA , hanno deciso di assumere un ruolo attivo nella lotta contro la violenza di genere. La figura del docente è dirimente nella creazione di un ambiente scolastico sicuro e rispettoso, in cui ogni studente possa sentirsi valorizzato e protetto, trasformando la scuola in un luogo di crescita e consapevolezza.

“E’ necessario coltivare – dice la dirigente Reggente dell’ISC NORD SAN BENEDETTO DEL TRONTO prof.ssa Gaia Gentili- “valori etici sin dalla tenera età, pertanto l’educazione all’equità dei sessi ed al contrasto alla violenza di genere diviene efficace soltanto se famiglia e scuola condividono ed implementano all’unisono con i bambini modelli culturali fondati su criteri di libertà consapevole e responsabile per costruire una società accogliente, inclusiva e non violenta.


Tutti noi educatori dobbiamo sensibilizzare, come azione di prevenzione della violenza di genere, al fine di valorizzare buone prassi in persone formate a non porsi come “giudicanti” ma come persone che hanno intimamente aderito a norme etiche di comportamento sociale.

Educare alla non violenza, da parte delle due istituzioni educative per antonomasia, significa sviluppare nei giovanissimi la capacità di costruire relazioni interpersonali fondate nel riconoscimento e nella valorizzazione delle differenze, solo così sarà possibile promuovere una società in cui lo sviluppo di ciascun individuo avvenga all’interno di contesti sociali scevri da stereotipie di genere.”

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