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Ascoli, Stop alla deamarizzazione delle olive da mensa con enorme spreco di acqua potabile. Il professor Alberto Felici: “Unicam e Onu hanno studiato un metodo che utilizza l’anidride carbonica prodotta dalla fermentazione di uve biologiche”

Il progetto è di quelli decisamente rivoluzionari e a idearlo è stato un docente ascolano, il Professor Alberto Felici dell’Università di Camerino. Stop all’inutile spreco di acqua potabile per la deamarizzazione delle olive e utilizzo dell’anidride carbonica prodotta dalla fermentazione di uve biologiche.

Sayonara Tortoreto

UNICAM ed ONU infatti hanno lavorato insieme in questi mesi per la sostenibilità della filiera olivicola del piceno. In particolare sul processo di ‘deamarizzazione dell’oliva da mensa’. Un processo ottenuto con una nuova tecnica che abbatte drasticamente i tempi di lavorazione e, soprattutto, i quantitativi di acqua potabile necessari. Un tema molto attuale che è stato oggetto di un interessante incontro svolto nella sede UNICAM di Ascoli. Il progetto denominato “Oro Verde-oliva ascolana del piceno DOP”, finanziato dalla Regione Marche attraverso il Programma Sviluppo Rurale 2014-2022, è stato realizzato da una compagine progettuale molto variegata; infatti oltre al Consorzio per la Tutela dell’Oliva ascolana del Piceno DOP, erano presenti le aziende picene del settore agroalimentare: cooperativa agricola ‘Case Rosse’, ‘Tenuta la Riserva’ e ‘Altagamma’, l’Istituto agrario ‘Ulpiani’ di Ascoli Piceno e l’Università di Camerino attraverso il coinvolgimento di due delle sue scuole: la Scuola di Architettura e Design e la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria.

Durante l’ incontro, organizzato dai professori Giuseppe Losco e Nicolò Sardo assieme proprio al professor Alberto Felici è stata illustrata la relazione denominata “CIO2IDEE” e come il gruppo UNICAM abbia messo a punto una procedura, proposta dagli altri partner del progetto, che consente attraverso l’utilizzo di anidride carbonica prodotta dalla fermentazione di uve biologiche, di ridurre drasticamente il consumo di acqua potabile necessaria durante la fase di lavaggio del processo deamarizzazione. Una procedura davvero rivoluzionaria che tra l’altro permette oltre al risparmio di acqua potabile, anche una sostanziale riduzione dei tempi e dei costi di lavorazione.

La relazione ha evidenziato come i risultati da questo progetto rispondano a più obiettivi dell’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile. “Innanzitutto si rientra negli obiettivi 12 (consumo e produzioni responsabili) e 13 (lotta contro il cambiamento climatico) – ha ammesso il professor Alberto Felici – ma in parte anche all’obiettivo 9 (imprese, innovazione ed infrastrutture). Lo scopo di questa ricerca UNICAM è quello di soddisfare anche l’obiettivo 4 (istruzione di qualità) attraverso la produzione di materiale dedicato agli studenti.

Questa determinazione di legare il progetto agli obiettivi dell’Agenda 2030, ci ha consentito non solo di ottenere il patrocinio del centro Informativo Regionale per l’Europa Occidentale delle Nazioni Unite (UNRIC), ma anche la partecipazione del dottor Fabio Graziosi, responsabile UNRIC-Italy che è venuto appositamente ad Ascoli da Bruxelles. Il dottor Graziosi nel corso del suo intervento ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro e per gli interventi tecnici di Ugo Marcelli e di Leonardo Seghetti, ha informato i presenti dell’attenzione che l’ONU pone sulle tematiche legate all’olivo ed ai suoi prodotti ed ha dato la sua disponibilità per valutare ulteriori iniziative con UNICAM al riguardo. Un tema – ha concluso il professor Alberto Felici – che sarà quindi al centro di ulteriori aggiornamenti e dibattiti”.

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