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Cagnano di Acquasanta, Sospesi i lavori per la realizzazione della nuova ‘Cava di San Pietro’ per gravi irregolarità

Sono stati sospesi i lavori per la realizzazione della nuova cava a San Pietro di Cagnano nel comune di Acquasanta Terme.

Sayonara Tortoreto

Gravi le irregolarità riscontrate tanto che la Procura ha aperto un indagine per valutare tutto l’iter della procedura di assegnazione dei lavori di scavo.

Tanti gli interrogativi e le preoccupazioni dei residenti tra cui quelle di Gianfranco Allevi che ha avviato una raccolta con ben 400 firme per denunciare i presunti abusi perpetrati in questi anni e che questa mattina hanno ripercorso tutta la vicenda.

Una vicenda che risale al 2022 quando la ditta Pacifici Spa di Guidonia aveva presentato un progetto per l’apertura di una cava a pozzo di circa 100×100 metri con una profondità di 40 metri. L’ubicazione della stessa, a ridosso di un’area residenziale dove vivono diverse famiglie, era prevista in un’area collinare ad alto rischio sismicità, già duramente colpita degli eventi del 2016. Successivamente nell’Agosto del 2024, la Provincia di Ascoli Piceno aveva autorizzato l’avvio dei lavori, mentre il Comune di Acquasanta Terme aveva provveduto a spostare un strada vicinale di valenza archeologica segnalata dalla Soprintendenza che avrebbe reso difficoltosa la creazione della cava in quell’area.

Si è così creato un nuovo tracciato più impervio, con problemi di drenaggio e scolo acqua, per consentire agli abitanti della zona di poter raggiungere comunque le proprie abitazioni. Successivamente sono emerse alcune anomalie nell’iter burocratico. In primis quella legata alla fideiussione, ritenuta irregolare, presentata dalla ditta per ottenere l’autorizzazione all’avvio dei lavori.

Fideiussione valutata non ammissibile dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni che ha dichiarato inesistenti le due Agenzie Assicurative che le hanno prodotte e che comunque coprivano solo due anni di lavori e non i dieci previsti per un importo decisamente inferiore a quello richiesto dalla legge. Ed era dovere del Comune di Acquasanta verificarne la validità prima di autorizzare il via ai lavori della ditta. Nell’attenta e minuziosa opera di ricerca delle documentazioni presentate in Comune dalla ditta Pacifici, fatta dai fratelli Allevi e dall’avvocato Gianvittorio Galeota si sono ravvisate altre irregolarità come la mancanza di un progetto esecutivo del nuovo tracciato stradale e del suo collaudo; ma anche il mancato coinvolgimento del Consorzio Idrico Ciip mai invitato alla Conferenza dei Servizi della Provincia nonostante sotto la strada passi l’acquedotto, e infine la mancanza del progetto esecutivo dell’anfiteatro ipotizzato per lo scavo.

La vicenda così ha visto l’esposto presentato da Legambiente Ascoli Piceno alla Procura della Repubblica che ora ha aperto un fascicolo sulle ipotesi di truffa e falso in atto pubblico.

Il Comitato ‘Salviamo San Pietro’ e la comunità della frazione di Acquasanta Terme ora chiedono chiarezza sulla verifica degli atti. ”Abbiamo fatto un esposto alla Procura della Repubblica – ha dichiarato Paolo Prezzavento di Legambiente – per verificare le incongruenze o irregolarità che avevamo ravvisato. Il risultato ottenuto di recente è una battaglia vinta. Il Comune è stato costretto a sospendere i lavori e questo è già un grande risultato”.

L’avvocato Gianvittorio Galeota intervenuto telefonicamente ha aggiunto: ”Le agenzie assicurative alle quali la ditta si è rivolta per le fideiussioni da presentare in Comune per ottenere il via libera dei lavori sono inesistenti. Visenta, una delle assicurazioni in oggetto, ha aperto un sito in Asia, ma fanno fidejussioni false. In questo caso o c’è stato dolo o totale incompetenza. La cava da realizzare, inoltre non risponde poi ai criteri stabiliti dalla Regione Marche che vuole sistemi ad imbuto e non a pozzo per limitare anche l’impatto ambientale. Non capisco come la pubblica amministrazione non abbia verificato la bontà delle fideiussioni prima di fornire il via libera ai lavori.

Fortunatamente, la testardaggine della famiglia Allevi, sta evitando il disastro ambientale, ma c’è sicuramente un danno importante per tutto il territorio che lo ricordiamo è a pochi centinaia di metri dal Parco della Laga. Con le indagini in atto potrebbero essere riscontrati i reati di truffa e falso in atto pubblico.

La Procura ora ha aperto un fascicolo di indagine verso ignoti e verificherà se e quali reati sono stati realmente commessi.

E in ogni caso ci chiediamo: adesso chi ripristinerà il sito come era prima del via ai lavori abusivi?

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