Castel di Lama, Chiusura del ponte sull’Ancaranese: gravi disagi per le imprese. CNA: «Indispensabile ripristinare il doppio senso di circolazione»
Da diverse settimane a questa parte, la chiusura del ponte in muratura sulla SP 3 Ancaranese sta provocando molteplici disagi alle numerose attività artigianali e imprenditoriali presenti nella zona industriale di Campolungo, oltre che a tutti coloro che per motivi di lavoro transitano tra Marche e Abruzzo.
La CNA di Ascoli Piceno esprime preoccupazione per le ripercussioni a breve e lungo termine di una chiusura che, già in questi giorni, sta penalizzando in particolare le piccole e medie imprese locali, costrette a fare i conti con un calo in termini di presenze e di volume di affari legate alla deviazione del traffico sulle vie di comunicazione alternative all’asse attrezzato.
Le lunghe code sulla Salaria e sulle altre arterie della Vallata del Tronto, infatti, spingono clienti e consumatori lontano dal bacino di utenza delle numerose realtà imprenditoriali attive a pochi metri di distanza dal ponte sul Tronto, dove ad oggi è possibile circolare esclusivamente in direzione sud.
In assenza di prospettive e tempistiche certe sulla riattivazione del doppio senso di marcia, la CNA di Ascoli Piceno richiede un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti per applicare valide soluzioni alternative e procedere in tempo utile al ripristino della viabilità.
«A nome degli imprenditori del territorio, abbiamo chiesto alla Provincia di Ascoli e al presidente Loggi di essere coinvolti attivamente nelle procedure che, nel minor tempo possibile, dovranno portare a una indispensabile riapertura del doppio senso di circolazione, nella consapevolezza di poter instaurare un dialogo costruttivo finalizzato a fornire risposte concrete alle imprese che, ormai da settimane, convivono con un grave disagio – affermano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della CNA di Ascoli Piceno –
Si tratta di un collegamento di vitale importanza per l’economia di due regioni, che quotidianamente consente a migliaia di professionisti, lavoratori e clienti di accedere alla zona industriale e al raccordo autostradale Ascoli-Mare. Siamo convinti che, unendo le forze, tutti gli attori coinvolti possano superare le criticità del momento mitigando l’impatto economico negativo provocato dalla chiusura del ponte».